“la contemplazione del volto di Cristo non può che ispirarsi a quanto di lui ci dice la Sacra Scrittura che è da capo a fondo attraversata dal suo mistero, oscuramente additato nell’Antico Testamento, pienamente rivelato nel Nuovo Testamento, al punto che San Girolamo sentenzia con vigore: “L’Ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. Restando ancorati alla S. Scrittura ci apriamo all’azione dello Spirito che è all’origine di quegli scritti e insieme alla testimonianza degli Apostoli, che hanno fatto viva esperienza di Cristo, il Verbo della vita, lo hanno visto con i loro occhi, udito con le loro orecchie, toccato con le loro mani. Quella che ci giunge attraverso di loro è una visione di fede suffragata da precisa testimonianza storica: una testimonianza veritiera che i Vangeli pur nella complessa redazione e con un’intenzionalità primariamente catechetica, ci consegnano in modo pienamente attendibile”. (Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, 17)
La Scrittura è il documento preminente della predicazione della salvezza, in forza della sua divina ispirazione. Essa contiene la parola di Dio; perché ispirata, è veramente parola di Dio per sempre. Questa parola, che manifesta la condiscendenza e benignità di Dio, in quanto il suo linguaggio si è fatto simile al linguaggio dell’uomo, contiene la rivelazione del mistero di Cristo e, in esso, di tutto il mistero di Dio. Alla Scrittura la Chiesa si riconduce per il suo insegnamento, la sua vita e il suo culto; perciò, la Scrittura ha sempre il primo posto nelle varie forme del ministero della parola, come in ogni attività pastorale. Ignorare la Scrittura, sarebbe ignorare Cristo. (RdC, n.105) Il settore apostolato biblico promuove la diffusione della Parola di Dio tra i credenti. Inoltre accompagna i catechisti a migliorare il rapporto tra bibbia e catechesi. |
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