Congresso Catechistico Diocesano Domenica 2 Ottobre 2011
Seminario Arcivescovile
La liturgia : fonte inesauribile di catechesi
Relatori :
Don Bassano - puoi scaricare l'intervento |
|
Omelia S.E. Card. Carlo Caffarra
in attesa della pubblicazione del filmato |
|
Presentazione:
Nel progetto triennale di rilettura del Rinnovamento della Catechesi, finalizzato alla costruzione di un progetto catechistico parrocchiale, dopo l’attenzione dedicata alla Parola di Dio e all’Antropologia, ci soffermiamo sulla liturgia.
“Espressione culminante di Tradizione e di vita, la liturgia è ne]la Chiesa una sorgente inesauribile di catechesi. Essa permette di cogliere in unità tutti gli aspetti del mistero di Cristo, parlando con linguaggio concreto alla mente come ai sensi. E azione e non solo lezione, è azione di vita. Anche quando si fa semplice riferimento alla liturgia, si considera un insieme di elementi religiosi ai quali prendiamo viva parte, di azioni che noi stessi compiamo. La liturgia infatti vuole una partecipazione il più possibile cosciente, attiva, comunitaria, piena, fruttuosa, perché Dio vuole gli uomini suoi collaboratori nell’opera che egli compie a loro salvezza”. (RdC, n.113)
“La liturgia è una fonte inesauribile per la catechesi. Difficilmente si potrebbe trovare una verità di fede cristiana, che non sia in qualche modo esposta nella liturgia: le celebrazioni liturgiche sono una professione di fede in atto. Gli stessi testi liturgici, riccamente intessuti di espressioni bibliche, sono formule preziose per la fede e per la preghiera. Le preghiere liturgiche e i canti ispirano gli atteggiamenti spirituali di pietà filiale, di adorazione, di azione di grazie, di offerta, di contrizione; esprimono in lode e preghiera i sentimenti di fede, di speranza, di carità dei credenti. La catechesi vi ricorre con saggia frequenza, anche per rendere più cosciente la partecipazione all’azione liturgica. (RdC, n.117)
“tra le numerose azioni svolte dalla parrocchi, nessuna è tanto vitale o formativa della comunità, quanto la celebrazione domenicale del giorno del Signore e della sua eucaristia”. (Educare alla vita buona del Vamgelo, n.39)
Con la Prima relazione intendiamo richiamare la dimensione pedagogica ed educativa della liturgia. La celebrazione è momento di sintesi della fede personale e comunitaria. In questo contesto educativo è prezioso ribadire la dimensione intergenerazionale della liturgia.
Con la seconda relazione, di taglio Ecclesiologico, richiamiamo il ruolo della Chiesa che celebra e il senso del suo celebrare.
Nel progetto triennale di rilettura del Rinnovamento della Catechesi, finalizzato alla costruzione di un progetto catechistico parrocchiale, dopo l’attenzione dedicata alla Parola di Dio e all’Antropologia, ci soffermiamo sulla liturgia.
“Espressione culminante di Tradizione e di vita, la liturgia è ne]la Chiesa una sorgente inesauribile di catechesi. Essa permette di cogliere in unità tutti gli aspetti del mistero di Cristo, parlando con linguaggio concreto alla mente come ai sensi. E azione e non solo lezione, è azione di vita. Anche quando si fa semplice riferimento alla liturgia, si considera un insieme di elementi religiosi ai quali prendiamo viva parte, di azioni che noi stessi compiamo. La liturgia infatti vuole una partecipazione il più possibile cosciente, attiva, comunitaria, piena, fruttuosa, perché Dio vuole gli uomini suoi collaboratori nell’opera che egli compie a loro salvezza”. (RdC, n.113)
“La liturgia è una fonte inesauribile per la catechesi. Difficilmente si potrebbe trovare una verità di fede cristiana, che non sia in qualche modo esposta nella liturgia: le celebrazioni liturgiche sono una professione di fede in atto. Gli stessi testi liturgici, riccamente intessuti di espressioni bibliche, sono formule preziose per la fede e per la preghiera. Le preghiere liturgiche e i canti ispirano gli atteggiamenti spirituali di pietà filiale, di adorazione, di azione di grazie, di offerta, di contrizione; esprimono in lode e preghiera i sentimenti di fede, di speranza, di carità dei credenti. La catechesi vi ricorre con saggia frequenza, anche per rendere più cosciente la partecipazione all’azione liturgica. (RdC, n.117)
“tra le numerose azioni svolte dalla parrocchi, nessuna è tanto vitale o formativa della comunità, quanto la celebrazione domenicale del giorno del Signore e della sua eucaristia”. (Educare alla vita buona del Vamgelo, n.39)
Con la Prima relazione intendiamo richiamare la dimensione pedagogica ed educativa della liturgia. La celebrazione è momento di sintesi della fede personale e comunitaria. In questo contesto educativo è prezioso ribadire la dimensione intergenerazionale della liturgia.
Con la seconda relazione, di taglio Ecclesiologico, richiamiamo il ruolo della Chiesa che celebra e il senso del suo celebrare.